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George Bernard Shaw    

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FAQ - Domande frequenti
sugli impianti fotovoltaici



Gentile Imprenditore, abbiamo qui inserito le domande che di solito ci vengono poste dagli imprenditori sugli impianti fotovoltaici partendo da quelle più frequenti.


Le 20 domande più frequenti degli imprenditori

  1. Da che cosa è composto un impianto fotovoltaico?
  2. Quanto costa un impianto fotovoltaico e a quanto ammontano i costi di manutenzione?
  3. Desidero realizzare un grande impianto fotovoltaico che prevede un investimento cospicuo. La banca è disponibile a finanziarmi per intero l'impianto?
  4. Dove e come può essere installato un impianto fotovoltaico?
  5. Un impianto fotovoltaico di quale potenza ossia quanti kWp riuscirei ad installare, considerando che ho un capannone di circa 1000 mq?
  6. Quanta elettricità può produrre, in un anno,  un impianto fotovoltaico per esempio da 100 kWp?
  7. Che cosa è la tariffa incentivante GSE e a quanto ammonta?
  8. Quali sono le Tariffe incentivanti in vigore nel 2012?
  9. Non mi fido dello Stato: oggi eroga gli incentivi per il Fotovoltaico e domani c'è il rischio che li revochi. Può succedere?
  10. Se immetto in rete tutta l’energia che produco (o anche una buona parte) questa mi viene pagata ugualmente? Oppure ho diritto a riscuotere la sola tariffa incentivante GSE?
  11. Cosa si intende per "Ritiro Dedicato" e cosa invece per "Conto Scambio" (ex-Scambio sul posto)?
  12. Oltre al contributo GSE e alla possibilità di rivendere l’energia elettrica prodotta dall’impianto, posso ottenere ulteriori contributi ed incentivi pubblici del tipo a fondo perduto?
  13. Quanto tempo può durare un impianto fotovoltaico?
  14. Tra venti anni, esaurendosi il Conto Energia, se non avessi più interesse a tenere l'impianto fotovoltaico, che problemi avrò a smaltire i moduli fotovoltaici e l'intero impianto?
  15. Mi conviene investire adesso in un impianto fotovoltaico, considerando che il prezzo dei pannelli quasi certamente diminuirà?
  16. La tecnologia dei pannelli fotovoltaici migliorerà sicuramente. Non sarebbe più conveniente aspettare?
  17. Quanti anni ci vogliono per ammortizzare il costo di un impianto fotovoltaico?
  18. Quali sono, ad oggi, le marche migliori di pannelli fotovoltaici?
  19. Con quale materiale sono realizzati i principali tipi di pannelli fotovoltaici attualmente in commercio?
  20. Dispongo già di quattro preventivi, elaborati peraltro in tempi molto rapidi da chi me li ha proposti. Quali sono gli elementi necessari per fare una corretta valutazione? Anche perché si discostano alquanto per importo, per marchio del prodotto e per soluzioni suggerite.



1) Da cosa è composto un impianto fotovoltaico?
Un impianto fotovoltaico trasforma l’energia solare  in  energia elettrica.

Esso è composto essenzialmente da: L’unità di misura di un impianto fotovoltaico è il kW Picco o Potenza, in sigla kWp.

La quantità di energia elettrica prodotta dall’impianto viene invece misurata in kilowattora, in sigla kWh.

N.B.: Un impianto fotovoltaico è finalizzato a produrre energia elettrica, mentre  un  impianto  solare termico  è finalizzato a riscaldare acqua.


2) Quanto costa un impianto fotovoltaico e a quanto ammontano i costi di manutenzione?
Valori orientativi di costo dell’impianto vanno da 5.200-3500 €/ kWp per gli impianti di piccola taglia a circa 3.600-2200 €/kWp per impianti di grandi dimensioni (ciò dipende molto dalla tecnologia impiegata e dalla qualità dei prodotti).
Il costo annuo di manutenzione dipende dal tipo e dalle dimensioni dell'impianto: può partire da 0,50% annuo del costo complessivo per impianti fissi installati su tetti di capannoni industriali, sino al 2,5% annuo del costo iniziale se si tratta di impianti dotati di dispositivi girevoli (ad inseguimento solare).
3) Desidero realizzare un grande impianto fotovoltaico che prevede un investimento cospicuo. La banca è disponibile a finanziarmi per intero l'impianto?
Ciò dipende dal soggetto richiedente. “A ciascuno il suo credito” recita lo spot di una nota Banca. E ciò, in linea di massima, vale anche per gli impianti fotovoltaici. Settimanalmente riceviamo decine di telefonate sull’argomento e la risposta è sempre la medesima: il soggetto che richiede un finanziamento per realizzare un impianto fotovoltaico deve avere merito creditizio. In parole povere la Banca, ricevuti dal soggetto richiedente i documenti di rito (Dichiarazione dei redditi, Modello Unico, Bilanci se si tratta di un’Azienda, ecc.), ne valuterà la situazione patrimoniale complessiva e l’affidabilità, richiedendo inoltre un preciso quanto puntuale Business Plan sull’investimento previsto. La cessione dei contributi GSE (Tariffa Incentivante) a favore della Banca è, in questi casi, di prassi. Ciò premesso se il merito creditizio del soggetto richiedente viene stimato complessivamente, ad esempio, in € 200.000 (comprensivi del valore del terreno o dell’immobile che si è eventualmente disposti a dare in garanzia), sarà impensabile poter realizzare un impianto il cui costo stimato è di € 1.000.000,00. Nella migliore delle ipotesi se la pratica di richiesta di finanziamento viene impostata a regola d’arte, prevedendo eventuali garanzie consortili, si potrà duplicare, in casi eccezionali addirittura triplicare il merito creditizio (in tal caso la Banca potrebbe richiedere fidejussioni) ma di più non si può ottenere. E considerando il metro di valutazione delle Banche italiane nell’erogare il credito, arrivare a triplicare il proprio merito creditizio è, di fatto, un “quasi miracolo”.



4) Dove e come può essere installato un impianto fotovoltaico?
I moduli fotovoltaici possono essere collocati su qualsiasi pertinenza di un immobile (tetto, facciata, terrazzo, ecc.), su strutture quali pensiline per parcheggi, tettoie e verande, oppure sul terreno o creando una struttura di sostegno ad hoc, in base a requisiti di:
  • disponibilità di spazio necessario per installare i moduli
  • corretta esposizione ed inclinazione della superficie dei moduli
Le condizioni ottimali in Italia sono:
  • Esposizione a SUD (accettabile anche SUD-EST, SUD-OVEST, con ridotta perdita di produzione)
  • Inclinazione dei moduli compresa fra 25° (latitudini più meridionali) e 35° (latitudini più settentrionali)
  • Assenza di ostacoli in grado di creare ombreggiamento

5) Un impianto fotovoltaico di quale potenza ossia quanti kWp riuscirei ad installare, considerando che ho un capannone di circa 1000 mq?
quartiere-solare6.gifDipende da diversi e molteplici fattori, quali la tecnologia dei moduli adottata, la loro potenza, la loro disposizione. Per tale motivo non è possibile dare un'indicazione precisa: si pensi che sfruttando tutta la superficie di 1000 mq potrebbe essere possibile installare un impianto da 200 kWp, così come - sempre sfruttando interamente i 1000 mq - si potrebbe riuscire ad installare un impianto di appena 50 kWp.
6) Quanta elettricità può produrre, in un anno, un impianto fotovoltaico per esempio da 100 kWp?
123583 fotovoltaico.jpgLa capacità produttiva di un impianto la si misura in termini di kilowattora (kWh) prodotti. Tale produttività dipende da diversi fattori quali:
  • Prestazioni tecniche e qualità dei componenti dell’impianto (moduli, inverter ed altre apparecchiature)
  • Radiazione solare incidente sul sito di installazione
  • Orientamento ed inclinazione della superficie dei moduli
  • Assenza/presenza di ombreggiamenti

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In Italia, prendendo come riferimento un impianto di buon livello tecnologico, ogni kWp può produrre annualmente:
  • Settentrione estremo: 1.000 – 1.100 kWh/anno
  • Settentrione 1.100 – 1.300 kWh/anno
  • Centro-nord  1.200 – 1.400 kWh/anno
  • Centro: 1300 - 1400
  • Sud 1.400 – 1.600 kWh/anno

7) Che cosa è la tariffa incentivante GSE e a quanto ammonta?
La tariffa incentivante è il contributo che il GSE paga al soggetto titolare (responsabile) dell'impianto per ogni kWh prodotto dall'impianto per il periodo di 20 anni. La tariffa viene corrisposta e calcolata su TUTTI i kWh prodotti dall'impianto, indipendentemente dagli autoconsumi; tale tariffa risulta differenziata in base alla taglia degli impianti ed al grado di integrazione architettonica.

IL 4° CONTO ENERGIA
Nel Maggio 2011 è stato editato il 4° Conto Energia che decreta un nuovo piano tariffario sino al 2016 prevedendo un abbassamento delle tariffe incentivanti di anno in anno che viene però attualmente compensato da un notevole abbassamento dei costi dell'impianto.

Tipologie di impianto ammesse a beneficio:
  • Impianti fotovoltaici di potenza nominale non inferiore a 1 kWp;

  • Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative, cioè che utilizzano moduli e componenti speciali, sviluppati specificatamente per sostituire elementi architettonici. Tali impianti devono avere potenza nominale compresa fra 1 kWp e 5 MW;

  • Impianti a concentrazione di potenza compresa tra 1 kWp e 5 MW;
Ai fini dell'agevolazione si distinguono gli impianti realizzati sugli edifici da quelli realizzati altrove. Le tariffe, espresse in € per ogni kWh prodotto, variano in funzione della potenza nominale, della tipologia dell'impianto e della data di entrata in esercizio. Nella successiva risposta alla domanda 8) riportiamo le tariffe incentivanti in vigore nel 2012.

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8) Quali sono le Tariffe incentivanti in vigore nel 2012?

Nel 4° Conto Energia è confermato il riconoscimento, per un periodo di 20 anni, della tariffa incentivante che viene corrisposta al soggetto titolare (responsabile) dell'impianto e calcolata su TUTTI i kWh prodotti dall'impianto stesso  indipendentemente dagli autoconsumi.

IMPIANTI FOTOVOLTAICI - ANNO 2012

  1° SEM. 2012 2° SEM 2012
Intervallo di potenza Impianti sugli edifici altri impianti fotovoltaici Impianti sugli edifici altri impianti fotovoltaici
[kW] [€/kW] [€/kWh] [€/kWh] [€/kWh]
1≤P≤3 0,274 0,240 0,252 0,221
3<P≤20 0,247 0,219 0,227 0,202
20<P≤200 0,233 0,206 0,214 0,189
200<P≤1000 0,224 0,172 0,202 0,155
1000<P≤5000 0,182 0,156 0,164 0,140
P>5000 0,171 0,148 0,154 0,133


E' previsto un incremento di tali tariffe per: 
  • gli impianti realizzati su edifici, installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto (5 centesimi di €/kWh);

  • gli altri impianti se ubicati in zone classificate industriali, commerciali, cave esaurite, area di pertinenza di discariche o di siti contaminati (5%);

  • impianti i cui componenti, diversi dal lavoro, siano per almeno il 60% riconducibili ad una produzione realizzata all'interno della Unione Europea (10%);
Gli impianti i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di pergole, tettoie e pensiline hanno diritto a una tariffa pari alla media aritmetica tra la tariffa spettante agli "impianti fotovoltaici realizzati su edifici" e quella prevista per "altri impianti fotovoltaici".

N.B. I suddetti incrementi di tariffa non sono tra loro cumulabili  

IMPIANTI FOTOVOLTAICI INTEGRATI CON CARATTERISTICHE INNOVATIVE - 2012

  1° SEM. 2012 2° SEM 2012
Intervallo di potenza Tariffa corrispondente Tariffa corrispondente
[kW] [€/kWh] [€/kWh]
1≤P≤20 0,418 0,410
20<P≤200 0,380 0,373
P>200 0,352 0,345

N.B. Per le suddette tipologie (sia Impianti fotovoltaici che Impianti con caratteristiche innovative) è previsto un incremento dal 5% al 30% della tariffa incentivante, qualora l'installazione sia abbinata ad interventi sull'involucro edilizio che riducano di almeno il 10% gli indici di prestazione energetica (certificazione energetica).
L'accesso a tale incremento non è cumulabile con altri incentivi per i medesimi interventi di riqualificazione energetica. 

IMPIANTI A CONCENTRAZIONE - 2012

d
  1° SEM. 2012 2° SEM 2012
Intervallo di potenza Tariffa corrispondente Tariffa corrisponente
[kW] [€/kWh] [€/kWh]
1≤P≤200 0,352 0,345
200<P≤1000 0,304 0,298
P>1000 0,266 0,261
  • SPECIFICHE

    Il 4° Conto Energia definisce GRANDE IMPIANTO:

    • impianto realizzato su edifici con potenza superiore a 1000 kW;

    • altri impianti con potenza superiore a 200 kW.


    Questi impianti sono soggetti a limitazioni semestrali di potenza globale installata sul territorio italiano.
    E' necessaria una preventiva richiesta di iscrizione al Registro Grandi Impianti del GSE.

9) Non mi fido dello Stato: oggi eroga gli incentivi per il Fotovoltaico e domani c'è il rischio che li revochi. Può succedere?
Assolutamente no. Ciò perchè non è lo Stato a stanziare i fondi e la regolamentazione del sistema incentivi (per nostra fortuna) è prerogativa della Comunità Europea.

In realtà i fondi stanziati per lo sviluppo delle fonti rinnovabili (incluso il fotovoltaico) vengono finanziati automaticamente dalle entrate derivanti dalla "voce A3", una delle componenti incluse nella bolletta dell'energia elettrica.

In pratica ogni volta che ognuno di noi paga una bolletta dell’energia elettrica contribuisce con una piccola quota (appunto la A3, calcolata in percentuale sull’importo della bolletta) al fondo per gli incentivi delle energie rinnovabili. Tale fondo poi, gestito da un ente quale è il GSE, redistribuisce le risorse riconoscendo un "premio" a chi è proprietario di un impianto a fonte rinnovabile (premio che consiste nella così detta "Tariffa Incentivante" per ogni kWh prodotto dall’impianto).

Considerando però che il 4° Conto Energia prevede tariffe incentivanti che si riducono gradualmente e sensibilmente sino al 2016, sarà opportuno affrettarsi a realizzare l’impianto.
10) Se immetto in rete tutta l’energia che produco (o anche una buona parte) questa mi viene pagata ugualmente? Oppure ho diritto a riscuotere la sola tariffa incentivante GSE?
Se si opta per il "Ritiro Dedicato" Lei otterrà, per ogni kilowattora prodotto dall'impianto fotovoltaico, quanto segue:
  • Riscuoterà la tariffa incentivante GSE (in base alla data di richiesta all'Enel di allacciamento alla rete dell'impianto realizzato - vedi tabelle Domanda 7) ed 8)
  • Ogni Kwh immesso in rete le sarà pagato a prezzo di mercato (sino a 0,0964 euro ossia 9,64 centesimi).
Nel caso in cui si opti per il "Conto Scambio" (ex Scambio sul Posto) Lei otterrà, per ogni kilowattora prodotto dall'impianto fotovoltaico, quanto segue:
  • Riscuoterà la tariffa incentivante GSE (in base alla data di richiesta all'Enel di allacciamento alla rete dell'impianto realizzato - vedi tabelle Domanda 7) ed 8)
  • La quantità di energia elettrica prodotta dall'impianto ed immessa in rete andrà a compensazione (da qui la definizione conto-scambio) con quella prelevata dalla rete, effettuando i calcoli sul controvalore in euro dei kWh prodotti e immessi in rete dall'impianto fotovoltaico e sul controvalore in euro dei kWh prelevati dalla rete.

11) Cosa si intende per "Ritiro Dedicato" e cosa invece per "Conto Scambio" (ex-Scambio sul posto)?
È bene comprendere, in primis, un meccanismo fondamentale: l’azienda continua a prelevare energia elettrica dalla rete Enel quando l’impianto non produce (esempio durante la notte) oppure quando l’impianto fotovoltaico, di giorno, non riesce a soddisfare tutti i fabbisogni dell’azienda. L’azienda però, a sua volta, immette nella rete Enel tutta l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico quando non la impiega (esempio durante il week-end).

In un impianto fotovoltaico sono previsti dei contatori che contabilizzano tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico (sia quella immessa in rete dall’azienda, sia quella auto-consumata) nonché l’energia prelevata dalla rete.
Tra i suddetti contatori vi è quello del GSE che contabilizza tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, ai fini del calcolo del contributo e dell’importo che il GSE dovrà versare mensilmente all'azienda.

Regime di "Ritiro Dedicato" - vendita dell'energia eccedente

Fermo restando il ricavo derivante dalla tariffa incentivante per ogni kWh prodotto dall’impianto - vedi tabelle Domanda 7) ed 8), optando per il “Ritiro Dedicato” ossia il regime di vendita dell’energia elettrica prodotta eccedente, vediamo adesso cosa accade. Ipotizziamo che l'impianto abbia prodotto 180.000 kWh in un anno di cui:
  1. 140.000 Kwh auto consumati
  2.   40.000 kWh immessi in rete
Consideriamo inoltre che 10.000 kWh vengano comunque prelevati dalla rete.
In tal caso i 140.000 kWh rappresentano il risparmio in bolletta, i 40.000 KWh le saranno invece pagati a prezzo di mercato (attualmente circa 0,10 euro ossia 10 centesimi), mentre i 10.000 KWh prelevati dalla rete saranno pagati dall'azienda attraverso regolare bolletta.

Regime "Conto Scambio" (ex-Scambio sul posto) - possibile per impianti sino a 200 kWp

Fermo restando il ricavo derivante dalla tariffa incentivante per ogni kWh prodotto dall’impianto - vedi tabelle Domanda 7) ed 8), se si opta per il regime di “CONTO SCAMBIO” il meccanismo contabile è più complesso in quanto la quantità di energia elettrica prodotta dall’impianto e immessa in rete andrà a compensazione con quella prelevata dalla rete, effettuando però i calcoli sul controvalore in euro (a prezzi di mercato) dei kWh prodotti e immessi in rete dall’impianto fotovoltaico e sul controvalore in euro (a prezzi di bolletta) dei kWh prelevati dalla rete. È infine previsto una sorta di “conguaglio” su base annua. Per avere un quadro attendibile della convenienza di questo tipo di regime, è però assolutamente necessario elaborare diversi dati e variabili. Il “Conto Scambio”, in linea di principio, potrebbe risultare interessante per gli impianti tarati alla pari o inferiori ai fabbisogni di energia elettrica dell’azienda.
12) Oltre al contributo GSE e alla possibilità di rivendere l’energia elettrica prodotta dall’impianto, posso ottenere ulteriori contributi ed incentivi pubblici del tipo a fondo perduto?
Vi sono alcune normative, salvo verifica dei requisiti di accessibilità della sua azienda, cumulabili con il contributo GSE che prevedono contributi a fondo perduto, in credito d’imposta o in conto interessi (abbattimento degli interessi) in misura non superiore al 20% del costo complessivo dell’impianto.
13) Quanto tempo può durare un impianto fotovoltaico?
I costruttori più accreditati garantiscono per i pannelli fotovoltaici, generalmente, 25 anni di vita con una produttività, al 25° anno, pari all’80-85% di quella inizialmente garantita al nuovo. Trascorsi i 25 anni, un impianto fotovoltaico continua a produrre energia elettrica per ancora 20/30 anni con buoni rendimenti (80%-65%). 

Gli inverter invece possono essere garantiti da un minimo di 5 ad un massimo di 10 anni. Si consideri comunque che sono i pannelli fotovoltaici a rappresentare i componenti economicamente più rilevanti dell’investimento complessivo.
14) Tra venti anni, esaurendosi il Conto Energia, se non avessi più interesse a tenere l'impianto fotovoltaico, che problemi avrò a smaltire i moduli fotovoltaici e l'intero impianto?
I moduli fotovoltaici composti da silicio (policristallino, monocristallino, amorfo, amorfo+microcristallino) potranno essere smaltiti così come oggi avviene per le schede dei computer o dei circuiti stampati. A riguardo già alcune associazioni europee, come la Pv Cycle fondata nel luglio 2007, si sono attrezzate per la raccolta ed il riciclaggio a titolo gratuito.

È però opportuno evidenziare che la produttività dei suddetti moduli fotovoltaici è garantita dai migliori costruttori all'85% trascorsi 25 anni dall'installazione. Ciò significa che un impianto fotovoltaico può garantire una buona produzione di energia elettrica per più di 50 anni (severi test di laboratorio indicano la durata di attività di un modulo sino a 80 anni). Per cui se è vero che dopo venti anni non si incasserà più il Conto Energia (Tariffa Incentivante GSE), potrebbe però risultare conveniente lasciare in vita l'impianto per soddisfare i propri fabbisogni energetici o per rivendere l'energia prodotta.

Per ciò che invece concerne i moduli fotovoltaici realizzati in telluluro di cadmio - come quelli prodotti dalla First Solar - trattandosi di sostanza tossica ed altamente inquinante, è obbligatorio lo smaltimento al termine della garanzia (20 anni) a spese della stessa ditta produttrice.
15) Mi conviene investire adesso in un impianto fotovoltaico, considerando che il prezzo dei pannelli quasi certamente diminuirà?
E' molto difficile prevedere la volatilità dei prezzi. Si consideri comunque la domanda sempre molto sostenuta che oggi caratterizza (e caratterizzerà negli anni a venire) il mercato nonché la difficoltà dei produttori nel reperire silicio di qualità (silicio impuro per produrre moduli di bassa qualità, lo si trova invece a iosa). Comunque vada i decreti emanati sul fotovoltaico indicano chiaramente una tariffa incentivante GSE tarata in rapporto ai prezzi di mercato dei moduli. Quindi, per esempio, qualora il prezzo dei moduli fotovoltaici dovesse diminuire del 40% anche il contributo diminuirà in egual misura.
16) La tecnologia dei pannelli fotovoltaici migliorerà sicuramente. Non sarebbe più conveniente aspettare?
La tecnologia fotovoltaica a livello industriale vanta ben 55 anni di esperienza (il primo pannello è del 1953), e non è poco. Negli anni a venire si potranno ottenere miglioramenti, ma è difficile ipotizzare una vera rivoluzione tecnologica. Si consideri che colossi multinazionali, quali Mitsubishi, Solar World, Sharp, Sun Power, da più di qualche anno gareggiano ormai su qualche manciata di watt in più prodotto per pannello.  Ricordiamo inoltre ciò che è successo all’industria automobilistica. Negli anni 70 molti ingegneri ipotizzavano che una macchina di media cilindrata, nel 2000, avrebbe percorso oltre 100 Km con un solo litro di benzina. Era una ipotesi che si è rilevata un sogno, purtroppo. Intanto, per i pannelli fotovoltaici vi è una certezza: gli incentivi europei e statali termineranno ed investire in impianti fotovoltaici non sarà più la grande occasione che è oggi. Ecco perché la Germania, in breve tempo, ha già raggiunto quasi 55.000 MW installati sul proprio territorio (sì, avete ben compreso: 55.000 MW contro i nostri attuali 6.000 MW !) considerando che il suo irraggiamento solare è inferiore di circa il 30% rispetto all’Italia. Al lettore le conclusioni.
17) Quanti anni ci vogliono per ammortizzare il costo di un impianto fotovoltaico?
Oltre a considerare i tempi di ammortamento, le aziende dovrebbero considerare un vantaggio straordinario che l’investimento in un impianto fotovoltaico può generare: il cash flow (flussi di cassa) in attivo, da subito. È inoltre importante il calcolo del T.I.R. (Tasso Interno di Rendimento) che risulta quasi sempre molto interessante. Per ciò che invece concerne gli anni utili ad ammortizzare l’impianto, dare una risposta certa e univoca è praticamente impossibile se non si dispone di tutti i dati dell’azienda e della tipologia dell’impianto. Si consideri, a riguardo, che i risultati di accurati Studi di Fattibilità hanno indicato in alcuni casi l’ammortamento dell'impianto in 4-5 anni, in altri casi 7 o 9 anni che sono comunque pochi in rapporto alla temporalità di lungo termine dell’investimento.
18) Quali sono, ad oggi,  le marche migliori di pannelli fotovoltaici?
Molto difficile dare una risposta precisa. Le più note e le più accreditate, in termini di tecnologia, qualità del prodotto, garanzia, affidabilità e durabilità sono, ad oggi, le seguenti (in ordine alfabetico): BP Solar, First Solar, Kyocera, Mitsubishi, Rec Solar, Sanyo, Sharp, Solar World, Sunways, Sun Power. Ma ci sono anche altri Produttori che producono moduli eccellenti. Si consideri a riguardo che oggi si dispone di una vasta scelta in quanto i marchi commercializzati in Italia sono attualmente oltre 300. Ma tra questi, purtroppo, ci sono anche molti marchi dai quali è meglio stare alla larga, molto alla larga.
19) Con quale materiale sono realizzati i principali tipi di pannelli fotovoltaici attualmente in commercio?
I pannelli si compongono di moduli che possono essere realizzati in:


20) Dispongo già di quattro preventivi, elaborati peraltro in tempi molto rapidi da chi me li ha proposti. Quali sono gli elementi necessari per fare una corretta valutazione? Anche perché si discostano alquanto per importo, per marchio del prodotto e per soluzioni suggerite.
Un impianto fotovoltaico è un investimento importante per un'azienda.
Per capire se un preventivo è attendibile e se è stato eseguito da professionisti del settore, è necessario che contenga i seguenti elementi:
  • Consumi e fabbisogni di energia elettrica dell’azienda, che considerino le quantità di kWh impiegati ed il costo effettivo per ogni kWh, comprensivo di oneri e accessori, anche in considerazione dei consumi dell’azienda nelle fasce di picco e di fuori picco;
  • Tutti i dati tecnici relativi agli impianti elettrici esistenti e alla logistica, rilevati attraverso accurato e meticoloso sopralluogo da parte di uno o più ingegneri o periti specializzati, anche per mezzo di opportuno servizio fotografico;
  • Esatto rilevamento del posizionamento della superficie. Confronto dei dati rilevati a mezzo tecnologia satellitare con i dati delle planimetrie catastali su cui andrà ad essere installato l’impianto rispetto ai punti cardinali Nord-Sud-Est-Ovest nonché rispetto alla latitudine;
  • Grado di inclinazione del tetto e relativo grado di inclinazione dei pannelli suggerita, soprattutto rispetto alla latitudine;
  • Individuazione della tipologia di pannello più idoneo (policristallino o  monocristallino, ovvero silicio amorfo, pannelli flessibili o film sottile) e sue dimensioni, nonché scelta della struttura di sostentamento se a base fissa oppure orientabile;
  • Sulla base di tutti i dati relativi ai precedenti tre punti, distanza necessaria tra una fila di pannelli e l’altra (che può variare statisticamente da circa 1,00 sino a 2,80 metri) per evitare ombreggiamenti anche minimi che possano inficiare notevolmente la produttività dell’impianto;
  • Messa in sicurezza del cantiere e relativi costi;
  • Schede tecniche nonché certificati di garanzia dei prodotti, in particolare dei pannelli fotovoltaici e degli inverter;
  • Decremento della produttività dell’impianto negli anni, anche considerando la garanzia del costruttore (solitamente 80%- 85% sino al 25° anno);
  • Sistema di monitoraggio della produttività dell’impianto con controllo in remoto e via Web;
  • Ricerca degli istituti di credito disponibili a finanziare l'investimento per intero o parzialmente. Illustrazione dei piani di ammortamento di operazioni di mutuo bancario o leasing, e costo del denaro relativo a tali operazioni;
  • Normative e agevolazioni riguardanti incentivi e finanziamenti a fondo perduto, in credito d’imposta o  abbattimento degli interessi, cumulabili con il contributo GSE;
  • Indicazione della tempistica di realizzazione e di collaudo dell’impianto nonché dei tempi di erogazione del contributo GSE;
  • Ammortamento fiscale dell’impianto;
  • Costi di polizza assicurativa;
  • Costi di manutenzione;
  • Elaborazione di un preciso Business Plan che consideri tutti (proprio tutti) i punti suddescritti, compendiati in uno Studio di Fattibilità. Tale documento è indispensabile perché permette all’azienda di effettuare la scelta più oculata e vantaggiosa in base ai dati oggettivi, alle variabili, ai parametri propri dell’azienda ed ai suoi fabbisogni energetici.  Lo Studio di fattibilità è, tra l’altro, fondamentale per ottenere la massima disponibilità da parte degli istituti di credito a finanziare per intero l’investimento (Vedi anche PROGETTO FOTOVOLTAICO).




  … E LE ALTRE DOMANDE

- Mi hanno detto che tutte le aziende che intendono realizzare nuovi capannoni industriali o commerciali, oppure effettuare ristrutturazioni che richiedono la concessione edilizia da parte del comune, hanno l’obbligo di dotarsi di impianti per la produzione di energia elettrica (tra questi gli impianti fotovoltaici). Tutto vero?

In armonia con quanto previsto dall'allegato I, comma 13, del d.lgs. 192/2005 e 311/2006, quasi tutte le Regioni attuano l’obbligo di installare impianti fotovoltaici (e se non fattibile, un diverso impianto a fonte rinnovabile) per tutti gli edifici di nuova costruzione o per quelli che, in caso di ristrutturazione, hanno la necessità di richiedere la licenza edilizia. Si ricorda inoltre che, insieme all’impianto  fotovoltaico, è obbligatorio installare un impianto solare termico per la produzione di acqua calda nonché dotarsi dell’attestato di certificazione energetica. Tutte le regioni ed i comuni italiani dovranno comunque adeguarsi a tale direttiva entro breve.

- Se un’azienda è proprietaria di più immobili in luoghi separati, può realizzare un impianto per ciascuno degli immobili?

Sì.


- È vero che si rischia di non vedersi riconoscere il contributo GSE?


Questa ipotesi può dipendere esclusivamente da errori della ditta installatrice. Effettivamente alcuni impianti non hanno superato il collaudo (non sono stati rispettati le norme ed i criteri previsti per questo tipo di impianti) oppure alcune istanze sono state respinte dal GSE perchè la documentazione era incompleta. Sarà quindi opportuno che l'azienda verifichi che la ditta installatrice garantisca la massima esperienza e professionalità per questo tipo di impianti, con un occhio attento verso quegli operatori che non hanno maturato una significativa esperienza in impianti di medie-grandi dimensioni o che si sono improvvisati esperti in fotovoltaico.


- Ho letto un articolo di un professore universitario che affermava che investire in impianti fotovoltaici è praticamente una “fregatura”…

Nel coro, tra tante voci a favore, qualcuna stona. E ciò ha fatto eco. A riguardo una semplice domanda: perché in Paesi come la Germania, la Spagna e addirittura gli Stati Uniti (si, proprio loro che sino a qualche anno fa avevano l’orticaria a sentir parlare di energia da fonti rinnovabili, tanti interessi avevano per il petrolio…) hanno investito e stanno investendo - dagli enti pubblici alle aziende private - miliardi in impianti fotovoltaici? E i pannelli fotovoltaici impiegati sono i medesimi commercializzati in Italia e agli stessi prezzi. Da ciò scaturisce una seconda domanda: Lei pensa davvero che i tedeschi,  gli spagnoli e gli americani siano così sprovveduti? Oppure hanno semplicemente capito, prima di noi, che il problema petrolio è davvero una strada senza ritorno e hanno valutato la tecnologia fotovoltaica come una delle migliori soluzioni possibili?


- È vero che qualora vi sia un black out da parte dell’Enel, grazie all’impianto fotovoltaico  continuerò a disporre di energia elettrica?

No.
L’azienda continua a prelevare energia dall’Enel (per esempio, durante le ore notturne) così come ha sempre fatto. Quindi, in caso di black out, rimarrà comunque senza luce.


- Quali sono i vantaggi di un impianto fotovoltaico, considerando anche gli aspetti ecologici?
  • Affidabilità degli impianti poiché non esistono parti in movimento (impianti fissi)
  • Costi di esercizio e manutenzione ridotti al minimo (per gli impianti fissi)
  • Modularità del sistema (per aumentare la potenza dell’impianto è sufficiente aumentare il numero dei moduli).
  • Investimento con vantaggi economici immediati e di medio-lungo termine
  • Assenza di qualsiasi tipo di emissione inquinante nell'ambiente, soprattutto di anidride carbonica
  • Risparmio di combustibili fossili

- A chi va inoltrata la richiesta di connessione alla rete di un impianto fotovoltaico?

Il soggetto responsabile che intende realizzare l’impianto fotovoltaico inoltra al gestore di rete locale richiesta di connessione alla rete (a seconda dell’ubicazione degli impianti, si tratterà di Enel Distribuzione, ACEA, AEM, AEM Torino, ecc.).


- Come si può valutare la produzione annua attesa di energia elettrica?

La valutazione può essere effettuata a partire dai dati di insolazione del territorio italiano su superficie orizzontale riportati nella Norma UNI 10349: “Riscaldamento e Raffrescamento degli edifici. Dati climatici”. I suddetti dati debbono essere corretti in relazione all’effettiva esposizione ed inclinazione del campo fotovoltaico e trasformati in producibilità annua sulla base del rendimento dell’impianto. Esistono specifici software che permettono di eseguire tale calcolo.


- Per quale tipologia di impianti è necessario richiedere la licenza all’Ufficio Tecnico di Finanza (UTF)?

Sono soggetti alla Denuncia di Officina Elettrica e a licenza di esercizio UTF gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW (legge 133/99).

Nel caso in cui l’impianto ricada in territori montani, sono soggetti a tale obbligo solo gli impianti di potenza superiore a 30 kW.


- Il proprietario di un immobile dato in affitto a terzi può installare dei pannelli sul tetto dell’immobile e richiedere un contatore per immettere energia in rete, pur non avendo né installato, né intestato a proprio nome alcun contatore per la fornitura di energia in quel sito?

Può farlo se la potenza dell’impianto fotovoltaico è superiore a 200 kWp, oppure, nel caso di impianto di potenza inferiore a 200 kW, qualora si sia optato per il regime “Ritiro Dedicato”.Restano fermi, comunque, i diversi ed ulteriori rapporti tra proprietario e conduttore, disciplinati dal relativo contratto di locazione.


- Che cosa s’intende per meccanismo d’incentivazione “in conto energia”?

Con l’espressione "conto energia" viene indicato un meccanismo di incentivazione che remunera l’energia elettrica prodotta da un impianto per un certo numero di anni (20 anni).


- Chi effettua l’erogazione delle tariffe incentivanti?

L’incentivo viene erogato dal Gestore dei Servizi Elettrici – GSE S.p.a.


- Per quanti anni vengono erogate le tariffe incentivanti e cosa succede al termine del periodo di incentivazione?

L’incentivazione è erogata dal GSE per 20 anni. Al termine di questo periodo non si interrompono però tutti i benefici derivanti dall’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico, sia quella  immessa in rete (che sarà sempre remunerata a prezzi di mercato) sia quella autoconsumata (che consentirà sempre il risparmio sulle bollette).


- Possono accedere all’incentivo impianti non collegati alla rete elettrica?

No, il meccanismo del “conto energia” premia unicamente gli impianti collegati alla rete elettrica, ivi incluse le piccole reti isolate di cui all’art. 2, comma 17 del D.Lgs. 79/1999.

Ogni singolo impianto dovrà essere caratterizzato da un unico punto di connessione alla rete elettrica non condiviso con altri impianti fotovoltaici come definito nel art. 4 comma 9 del DM 19 febbraio 2007.


- Quali impianti possono accedere all’incentivazione?

Possono accedere alle tariffe incentivanti, riconosciute all'energia prodotta, gli impianti fotovoltaici di potenza nominale uguale o maggiore di 1 kW, collegati alla rete elettrica, entrati in esercizio in data successiva all'emanazione della Delibera AEEG n° 90/07:
  • a seguito di nuovo impianto;
  • a seguito di rifacimento totale dell’impianto;
  • a seguito di potenziamento di impianto preesistente.
Sono ammessi alle tariffe incentivanti previste dal DM 19 febbraio 2007 anche gli impianti entrati in esercizio nel periodo intercorrente tra il 1° Ottobre 2005 e l’entrata in vigore della Delibera AEEG n°90/07, sempreché tali impianti:
  • siano stati realizzati nel rispetto delle condizioni dei DM 28 luglio 2005 DM 6 febbraio 2006;
  • non beneficino e non abbiano beneficiato delle tariffe dei predetti DM.
In tal caso, la richiesta di concessione della tariffa deve pervenire entro 90 giorni dall’emanazione della Delibera AEEG n° 90/07, pena la decadenza dal diritto alla richiesta dell’incentivazione. Le tariffe applicate sono quelle previste per l’anno 2007 dal DM 19 febbraio 2007.


- Quali i tempi per la comunicazione del riconoscimento della tariffa incentivante da parte del GSE?

Per tutti gli impianti, il GSE, verificato il rispetto delle disposizioni del DM 19 febbraio 2007, comunica al soggetto responsabile la tariffa riconosciuta entro 60 giorni dalla data di ricevimento della richiesta completa di tutta la documentazione.


- E’ possibile accumulare l’energia fotovoltaica prodotta?

E’ possibile ed è particolarmente utile per gli impianti fotovoltaici non collegati alla rete elettrica (rifugi di montagna, ecc.), la cui produzione, si ricorda, al momento non è ancora incentivata.

Invece, per gli impianti incentivati collegati alla rete, l’energia in eccesso rispetto ai consumi può:
  • essere immessa in rete e prelevata quando la produzione è inferiore ai consumi (per impianti non superiori a 200 kWp che scelgono il servizio di “Conto Scambio”);
  • essere venduta al gestore di rete (per impianti che scelgono il “Ritiro Dedicato”.
- E’ possibile realizzare un impianto di potenza che produca in eccesso rispetto ai propri consumi?

Sì.


-E’ possibile realizzare un impianto di potenza che produca meno  rispetto ai propri consumi?

Sì.


- Chi effettua le letture dell’energia prodotta?

Il soggetto che effettua le letture è diverso a seconda della potenza dell’impianto.

In dettaglio, nel caso di impianti con potenza nominale:
  • Compresa fra 1 e 200 kW, che si avvalgano o meno del regime di “Conto Scambio”, è il gestore locale di rete che effettua la rilevazione dell’energia elettrica prodotta, oltre all’installazione ed alla manutenzione delle apparecchiature di misura;
  • Maggiore di 200 kW, che immettono in rete tutta l’energia elettrica prodotta, è il gestore locale di rete cui l’impianto è connesso che effettua la rilevazione. Inoltre, i soggetti responsabili debbono inviare, su base annuale e riferita all’anno solare precedente, copia della dichiarazione di produzione di energia elettrica presentata all’Ufficio Tecnico di Finanza;
Maggiore di 200 kW, che non immettono in rete tutta l’energia elettrica prodotta ma la autoconsumano, il soggetto responsabile può scegliere se avvalersi o meno del gestore di rete cui l’impianto è collegato per la rilevazione dell’energia prodotta. Anche in questo caso il soggetto responsabile deve trasmettere al soggetto attuatore, su base annuale e riferita all’anno solare precedente, copia della dichiarazione presentata all’Ufficio Tecnico di Finanza.


- È vero che se voglio ottenere ulteriori contributi ed incentivi (a fondo perduto, in credito d’imposta, conto interessi) sull’investimento in un impianto fotovoltaico, oltre alla tariffa incentivante erogata dal GSE,  dovrò dotarmi di attestato di certificazione energetica?

A decorrere dal 1° gennaio 2007, l'attestato di certificazione energetica dell'edificio o dell'unità immobiliare interessata è necessario per poter accedere agli incentivi ed alle agevolazioni di qualsiasi natura, sia come sgravi fiscali o contributi a carico di fondi pubblici, finalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche dell'unità immobiliare, dell'edificio o degli impianti. Tale direttiva non risulterebbe ancora però attuata, al momento, né dalle Regioni né dagli enti locali.


Altre domande? Scrivete a info@geniabusiness.com


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